Autunno in oratorio VI Edizione

Anno 2010-2011
Luogo Oratorio San Filippo Neri

Invito

Manifesto

mercoledì 27 ottobre ore 18.00
Prolusione inaugurale
Krzysztof Zanussi

lunedì 1 novembre ore 16.45
Concerto per Tutti i Santi
Le quattro stagioni di A. Vivaldi
Orchestra Oratorium Ensemble
direttore G.M.Faveto – violino solista Elena Aiello

sabato 6 novembre ore 16.45
Generare la vita come speranza del futuro
Lucetta Scaraffia

sabato 13 novembre ore 16.45
“Porterò io l’anello, ma non conosco la strada” le sfide della libertà
Edoardo Rialti

venerdì 19 novembre ore 21.00
Concerto all’organo Serassi 1816
Enrico Viccardi

sabato 27 novembre ore 16.45
“Oltrepassare ciò che è solamente utile” – il lavoro è per l’uomo
Stefano Zamagni – Sergio Migliorini – Piergiorgio Marino

sabato 4 dicembre ore 16.45
“Coroni l’anno con i tuoi benefici”
prospettive di vita nella stagione della sofferenza
Marina Corradi – Franco Henriquet

mercoledì 8 dicembre ore 16.45
Concerto per l’Immacolata
Coro Musica Nova – direttore G.M.Faveto

Presentazione libro di Newman

Anno 2009-2010
Luogo Oratorio San Filippo Neri

Intervento Cardinale

Invito

Locandina

Presentazione Libro

Il prossimo 19 settembre  John Henry Newman, il grande teologo dell’Ottocento, sarà beatificato.

L’importanza dell’evento per la Chiesa universale è sottolineata dalla decisione del Santo Padre Benedetto XVI di presiedere personalmente il rito durante il suo viaggio apostolico in Inghilterra e questo in deroga a quanto da lui stesso disposto, per cui le beatificazioni sono ora normalmente presiedute dal Prefetto per la Congregazione per le Cause dei Santi.

Ora, se mai è venuto meno l’interesse per Newman, la sua elevazione agli onori degli altari spinge ad un approfondimento degli studi e a una maggiore divulgazione della sua vita e della sua opera.

In questa prospettiva si inserisce l’iniziativa dell’Editore Cantagalli e delle Congregazioni dell’Oratorio di San Filippo Neri italiane di pubblicare i suoi “Scritti Oratoriani”, opera che viene a colmare, se non una lacuna, certo una zona rimasta un po’ in ombra, almeno per il lettore medio di Newman: se infatti è ben nota la sua conversione dall’anglicanesimo e dal cattolicesimo e il fatto che nel 1879 venne creato cardinale, meno conosciuto è il suo rapporto con l’Oratorio filippino.

Fu qui , infatti, in quello che chiamava “il mio nido, la mia casa“ (“my nest, my home”) che egli,

trovò l’ambiente congeniale alla sua vita di prete cattolico.

Gli scritti ora raccolti – per la maggior parte inediti in Italia – fanno comprendere come la sua scelta non fu semplicemente di ordine pratico, ma l’esito maturo di una riflessione profonda sulla vocazione personale e quella del gruppo dei discepoli che si erano raccolti intorno a lui.

L’idea di sacerdote che emerge a tutto tondo dalle riflessioni di Newman, fedele all’impostazione di san Filippo Neri, è una profonda espressione del suo cammino spirituale e avvicinarla risulta particolarmente interessante in questo Anno sacerdotale.

Rilevante anche la prospettiva ecumenica, come si evince dallo studio introduttivo di P. Placid Murray O.S.B., perché Newman prete oratoriano non percepisce il suo sacerdozio come una rottura con la sua passata esperienza di ministro anglicano.

Gli “Scritti oratoriani” sono quindi uno strumento prezioso per approfondire la vita, l’opera e la spiritualità di John Henry Newman, ma anche  per conoscere dall’interno l’Oratorio filippino, una delle realtà più peculiari – ma non tra le più studiate!- che dai tempi della riforma cattolica hanno caratterizzato la vita della Chiesa.

Il volume avrà la sua presentazione nazionale a Genova, martedì 8 giugno alle ore 17, presso l’Oratorio di san Filippo in via Lomellini10.

Interverranno Marcello Veneziani, giornalista e filosofo, e P. Edoardo Aldo Cerrato d.O., Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio.

Presenzierà alla presentazione S.Em. R. il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo Metropolita di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

 

Il Curatore

Padre Placid Murray, è monaco Benedettino dell’Abbazia di Glenstal, Irlanda. in cui entrò nel 1935, e di cui è stato Priore Conventuale.

Teologo liturgista, è stato cofondatore dell’Irish Liturgical Congress (1954), curatore degli Studies in Pastoral Liturgy Vol. I (1961) e Vol. II (1967) e presidente della Societas Liturgica (1967-1969). Dal 1971 al 1974 è stato

presidente del Comitato Scientifico che ha prodotto la traduzione inglese della Liturgia Horarum (il Divino Officio). Dal 1974 al 2002 ha insegnato presso l’Institute of Pastoral Liturgy. Da sempre studioso di Newman, oltre a diversi articoli, ha curato la pubblicazione di alcuni suoi manoscritti inediti (Sermons 1824-1843 volumi I e III)

 

I Relatori

 

MARCELLO VENEZIANI

Laureato in filosofia, inizia la carriera di giornalista nel 1979 .

Ha collaborato con vari quotidiani nazionali, redattore del giornale radio RAI di mezzanotte, prende parte a vari programmi televisivi e da vent’anni collabora come commentatore della RAI.

Ha  fondato e diretto settimanali di successo . Attualmente è editorialista de il Giornale.

Già membro del Consiglio di Amministrazione della RAI durante la XIV Legislatura e del Consiglio di Amministrazione di Cinecittà. Svolge attività di conferenziere presso università, istituti e centri di cultura e associazioni sia in Italia che all’estero.

Autore di numerose pubblicazioni con gli anni,  pur continuando a coltivare  tematiche politiche e civili, ha privilegiato un itinerario di scrittura sempre più legato alla sfera esistenziale, letteraria e filosofica

 

P. EDOARDO ALDO CERRATO d.O.

Sacerdote dell’Oratorio di San Filippo Neri dal 1975.

E’ laureato in  Lettere Classiche, che ha insegnato per molti anni nei licei statali.

Già Preposito degli Oratori di Biella e di Roma, dal 1994 è Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri.

Tra le sue pubblicazioni ricordiamo  San Filippo Neri. La sua opera e la sua eredità (Pavia, 2002) e, sempre su San Filippo,  «Chi cerca altro che Cristo…». Massime e ricordi  (Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 2006).

Autunno in oratorio V Edizione – Filippo Neri e la pittura a Roma tra Cinque e Seicento

Anno 2009-2010
Luogo Oratorio San Filippo Neri

Conferenza di don FRANCESCO DANIELI, Autore di ‘San Filippo Neri. La nascita dell’Oratorio e lo sviluppo dell’arte cristiana al tempo della Riforma’

locandina evento

“Homo sum: humani nihil a me alienum puto”. San Filippo Neri fa suo questo celebre motto terenziano e non trascura nessun aspetto della natura umana che possa condurre a Dio. Neppure l’Arte.

Don Francesco Danieli, 29 anni della Diocesi di Nardò – Gallipoli, è stato brillante protagonista dell’ultimo appuntamento dei Sermones – Conversazioni su fede, attualità, cultura sul tema “Filippo Neri e la pittura a Roma tra Cinque e Seicento”. Il Rinascimento, appunto: periodo culturalmente fervidissimo, che ha visto il successo economico – politico delle varie signorie d’Italia riverberarsi nel fiorire di opere d’arte senza tempo, per abbellire palazzi ed edifici religiosi, testimoniando la potenza del committente. Ma ci sono stati uomini in grado di comprendere appieno le più autentiche finalità dell’arte e della composizione pittorica: Filippo Neri è uno di questi. Ponendosi sulla scia di “Grandi” del suo tempo come Girolamo Savonarola e prendendo come riferimento artistico maestri del calibro del Beato Angelico, il Santo della Gioia si rende conto di come l’arte sia il mezzo per eccellenza per comunicare la Fede: colori, forme e suoni sono lo strumento più efficace per raggiungere il cuore dell’uomo e “ammaestrare il credente nella conoscenza di Dio”. Filippo, pertanto, matura una sensibilità artistica sobria, ma che allo stesso tempo esalta la centralità della figura umana e si rende promotore di un’arte che diventa iconografia del mistero divino, “cristificando” la realtà. Tale consapevolezza artistica costituisce la culla ideale per il fiorire di opere caratterizzate da quei canoni di “politezza e povertà” ispiratori dell’arte filippina: in particolare a Roma, nella riedificata chiesa di Santa Maria in Vallicella, alla cui ricostruzione Filippo partecipa attivamente, si ammirano tutt’oggi opere di grande valore artistico e religioso, commissionate proprio dai Padri filippini. Si ricordano pittori come il Nebbia, Durante Alberti, il Muziano, il Pulzone, il Passignano, il Cavalier d’Arpino, il Cerrini, il Morandi: tutti accomunati da uno stile di “decorosissima povertà”, accompagnata da un’efficacissima comunicazione del messaggio religioso, vera e propria catechesi pittorica, che mette al centro la Madonna e Cristo, colmando la distanza ideale tra Cielo e Terra, umano e divino. Ne è dimostrazione un aneddoto citato da Don Danieli: San Filippo entrava in estasi di fronte ad una tela come la “Visitazione” del Barocci, risalente al 1586. Apparteneva alla Chiesa Nuova della Vallicella anche la “Deposizione di Cristo”, celebre capolavoro di Michelangelo Merisi, il Caravaggio, oggi conservato nella Pinacoteca Vaticana, all’indomani delle spoliazioni napoleoniche.

Questa cavalcata tra arte e fede, tra colori, forme e suoni, è stata introdotta dalla dottoressa Grazia Di Natale, dell’Ufficio Beni Culturali diocesano, e allietata dalle piacevole incursioni letterarie di Roberto Tomaello, che ha letto brani relativi al processo di beatificazione di Filippo Neri: piccoli aneddoti e veloci ma icastiche pennellate riguardo alla vita del Santo e alla sua concezione artistica.

Il prossimo appuntamento, che chiuderà la stagione “Autunno in Oratorio”, coronata da grande successo e ottima affluenza di pubblico e giunta ormai alla V edizione, sarà martedì 8 dicembre sempre alle ore 16.45 nell’Oratorio di San Filippo Neri, in via Lomellini: si potrà assistere al Concerto per l’Immacolata del Coro Musica Nova e Orchestra, con direttore G. M. Faveto, che eseguiranno musiche di Haendel, Haydn e Mendelssohn.

 

Alessandro Del Ponte

Autunno in oratorio V Edizione – Palestrina e l’Oratorio – le radici di un’evoluzione

Anno 2009-2010
Luogo Oratorio San Filippo Neri

Conferenza di MARGHERITA DALLA VECCHIA, organista, clavicembalista, fondatrice della Cappella Musicale di San Filippo Neri a Vicenza.

locandina evento

“Per consolare e ricreare gli animi stracchi dai precedenti discorsi” ci vuole la musica. Questo l’avviso di San Filippo Neri e quanta ragione avesse lo dimostra il posto che si è guadagnato nella storia della musica con l’invenzione addirittura di un genere musicale: l’ “Oratorio”. La storia di questo genere musicale è stata al centro del terzo dei Sermones organizzati nella sala di Via Lomellini dall’Oratorio Secolare e dalla onlus Oratorium ed è stato tenuto dalla Professoressa Margherita Dalla Vecchia, lo scorso sabato pomeriggio, appunto terzo degli appuntamenti di una rassegna che ha già visto illustrare, nelle settimane precedenti, l’influenza della spiritualità filippina nella letteratura (Tolkien), nell’architettura (Gaudì) e, con l’appuntamento di sabato prossimo, nell’arte figurativa del barocco romano. Dalla Vecchia, vicentina, che affianca all’attività didattica quella organistica e di animatrice musicale di vari gruppi ed istituzioni, ha voluto tuttavia esordire evidenziando, nell’ambito della spiritualità nella musica, la centralità dell’opera di Johan Sebastian Bach, vera sintesi di tutto quanto è stato composto fino al suo tempo e nel suo tempo, situandolo proprio su quel percorso che prende le mosse da San Filippo e dalle forme del suo apostolato. Da riunioni all’aperto, infatti, magari anche itineranti (come la visita alle Sette Chiese) comincia appunto la tipica esperienza apostolica filippina, riunioni nelle quali la lettura spirituale e il sermone dovevano essere intercalati dal canto, preso dapprima dal grande repertorio dei laudari rinascimentali, magari arricchito da semplici polifonie quasi accordali, popolare nell’ambiente toscano di provenienza del Santo. Che, seppure precorso da Gaetano di Thiene e dalla genovese Compagnia del Divino Amore, è a Filippo che deve accreditarsi il successo di questa forma di riunione spirituale, fuori della liturgia, col coinvolgimento di artisti, musicisti e letterati, quali Giovanni Animuccia e Giovanni Pierluigi da Palestrina, intimo ed essenziale il primo, geniale il secondo, innovatore della maniera polifonica rinascimentale già irretita nel tecnicismo fiammingo, attenti entrambi al rilievo del testo nei suoi significati che deve dominare la tessitura musicale. Da essi e dal gruppo raccolto nell’Oratorio Filippino (Luis de Victoria, Francesco Soto, Giovanni Ancina, autore di un volume di composizioni intitolate “Tempio Armonico”) comincia a svilupparsi quell’interpretazione degli “affetti” che tenderà a consolidarsi in forma rappresentativa. Un vero e proprio “teatro dell’ascolto” (“Teatro Armonico” si chiamerà una successiva raccolta dell’Anerio) il cui primo frutto sarà la “Rappresentazione di anima e di corpo” di Emilio De’Cavalieri su testo del filippino Manni, che mette in campo personaggi allegorici su temi morali cari alla letteratura spirituale del tempo. Appunto ad argomenti allegorici e poi a vicende tratte dalla Scrittura e dall’Agiografia ricorsero i numerosissimi musicisti e poeti chiamati ad affiancare, nelle riunioni filippine i Sermones di quel tempo, tanto da suscitare una vera e propria concorrenza da parte dei Gesuiti con la Congregazione del Crocifisso, frequentato tuttavia da ambienti colti e caratterizzato da composizioni latine. Della sconfinata produzione di “Oratori” rimane spesso solo memoria, ravvivata dall’eccellenza di qualche autore, ma ferve tra i musicologi la ricerca e numerosi sono i reperti inesplorati, come ha riferito la Prof. Dalla Vecchia che ha citato, tra l’altro, come riflesso del genere musicale rappresentativo, lo strumentismo di Frescobaldi. Tuttavia, nato a casa di San Filippo per specifici scopi d’apostolato ed edificazione, l’Oratorio musicale ha proseguito il suo cammino come espressione principale della musica spirituale, fuori di quella per uso liturgico. Nel suo ambito, come accennato all’esordio, le sue forme emergono distinatamente nelle cantate di J.S.Bach (quelle natalizie sono appunto chiamate “Oratorio di Natale”) dove una compiuta dinamica drammatica può essere esemplificata nei dialoghi tra Cristo e l’Anima presenti in varie composizioni, che possiamo benissimo mettere in relazione con la geniale intuizione originaria di San Filippo. Altri esempi ne sono derivati successivamente, come il “Paulus” di Mendelssohn, palpitante dell’entusiasmo del convertito, sebbene ormai coinvolto nella soggettività romantica.

L’esposizione della Prof. Dalla Vecchia è stata seguita da un pubblico attento ed interessato mentre, come da tradizione, la Cappella Musicale Filippina diretta da Mario Faveto ne ha esemplificato i passaggi salienti eseguendo mottetti di Animuccia e Palestrina con la consueta, affettuosa perizia. Come accennato, sabato prossimo 28 novembre alle 16,45, sarà la volta di un’altra espressione del genio filippino nell’arte: quella figurativa, dove potremo incontrare, sull’orma caravaggesca del barocco romano, l’opera di Guido Reni e della sua cerchia.