Autunno in Oratorio VII Edizione – Melodramma e liturgia

Anno 2011-2012
Luogo Oratorio San Filippo

sabato 12 novembre ore 16.45
melodramma e liturgia
la prassi organistica italiana del secolo XIX
Roberto Cognazzo

L’ 800 è soprattutto per l’Italia il secolo del Melodramma, ed il teatro musicale impone il suo linguaggio a tutti gli altri generi, compreso quello sacro-liturgico. Si tratta davvero di una convivenza singolare che si riflette anche sulla costruzione degli organi, trasformati in vere e proprie scatole sonore, ricche – anche se strumenti piccoli – di colori ed effetti del tutto sorprendenti.

La conferenza ed il concerto cercheranno di spiegare il percorso storico ed estetico di questa singolare pagina di storia musicale.

Audio Completo

Estratto Video

Articolo de Il Cittadino

La musica organistica del secolo XIX

Sabato 12 novembre, presso l’Oratorio di San Filippo Neri, Roberto Cognazzo, organista di fama internazionale, già docente al Conservatorio di Torino, è intervenuto nell’ambito della rassegna “Sermones 2011” sul rapporto tra melodramma e liturgia nella prassi organistica italiana del secolo XIX.

Padre Mauro de Gioia ha introdotto l’incontro commentando le parole pronunciate da Benedetto XVI nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì 31 agosto 2011: “Un’opera d’arte è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprirne il senso profondo e di comunicarlo attraverso il linguaggio delle forme, dei colori, dei suoni. L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto. Ma ci sono espressioni artistiche che sono vere strade verso Dio, la Bellezza suprema, anzi sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera. Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede”. Le parole del papa inquadrano alla perfezione l’obiettivo della rassegna che – ha spiegato padre Mauro – è soprattutto quello di “comprendere come la musica sia uno dei grandi elementi con cui tra noi uomini parliamo di Dio e con cui Dio parla a noi uomini”.

Tra ascolti di brani dell’epoca, accenti sulle particolarità stilistiche di ciascun brano e brevi cenni biografici dei singoli compositori, Roberto Cognazzo ha mostrato come nell’Ottocento il teatro musicale abbia imposto il suo linguaggio a tutti gli altri generi, compreso quello sacro-liturgico: “Durante il XIX secolo la musica sacra, come tutti gli altri tipi di musica, fu influenzata dal melodramma. Nell’Italia di allora il melodramma e la liturgia, la musica d’opera e la musica destinata al servizio sacro, coincidevano. Tutto quello che si suonava sull’organo derivava dal melodramma. Gli organi stessi erano costruiti per eseguire questo tipo di musica e non altra”. Tuttavia l’intenzione non era qualla di “trasformare la chiesa nella succursale di un teatro: queste musiche creavano comunità. E soprattutto, non faceva alcuna differenza per il pubblico dell’epoca ascoltare una Messa in questo modo. Anche nei piccoli centri l’organista adattava le arie più in voga e ricavava i pezzi da suonare nel corso delle funzioni, alternando musica originale organistica e musica teatrale”.

La commistione tra melodramma e liturgia è senza dubbio un tratto singolare dell’Ottocento italiano. Contrariamente a quanto si possa credere, i compositori dell’epoca – dell’epoca romantica per eccellenza – non ponevano affatto l’accento sulle tinte più emotive. Al contrario: prediligevano pezzi molto allegri, i quali venivano eseguiti nel corso di tutta la Messa indistintamente. L’organo, arricchito di registri quali i timpani, i piatti, il sistro – insoma: di una vera e propria grancassa da banda, era lo strumento più adatto per eseguire questo tipo di musica: “si trattava di effetti graditissimi dal pubblico dell’epoca. Gli ascoltatori esigevano addirittura che l’organista sfruttasse tutti gli effetti dello strumento. Più l’organo era grandioso più l’organista era tenuto a far ascoltare tutti gli effetti possibili”. E ciò sino alla fine della Messa quando “l’organista si scatenava: trombe, clarini, claroni, bombarde, trangoli e campanelli accompagnavano l’uscita del sacerdote dall’altare”.

Domenica 13 il maestro Cognazzo ha quindi offerto ad un folto e interessato pubblico un concerto sull’organo Serassi 1816 della chiesa di San Filippo, illustrando così in modo piacevole e chiaro quanto illustrato il giorno precedente.

 

Autunno in Oratorio VII Edizione – Prolusione inaugurale

Anno 2011-2012
Luogo Oratorio San Filippo

venerdì 4 novembre ore 19
Prolusione inaugurale
S.E.Rev.ma Card. Mauro Piacenza
Prefetto della Congregazione per il Clero

 

commento musicale a cura dei Soli della Cappella Musicale Filippina
Mario Faveto, direzione
Roberto Lizzio, cembalo
 
La prolusione è stata annullata causa maltempo. E’ possibile leggere il testo dell’intervento del Cardinal Piacenza
 

Il Cardinale genovese Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero, già Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, è profondo conoscitore del rapporto tra musica, arte e liturgia e grande amante della musica sacra. “La Chiesa è sempre stata amica delle arti;”- ha spesso affermato – “l’arte non è un elemento estrinseco alla liturgia e neppure è puramente decorativo; essa è, piuttosto, parte integrante del culto e la liturgia ha un intrinseco legame con la bellezza”.

Autunno in Oratorio VII Edizione – Concerto per Tutti i Santi

Anno 2011-2012
Luogo Oratorio San Filippo

martedì 1° novembre ore 16.45
Concerto per Tutti i Santi
JAZZ & BLUES con Ligurian Sea Jazz Set

Ospite d’Onore: Arnaldo Musenich

Articolo “Il Cittadino”

Ligurian Sea Jazz Set (coordinamento: Franco Astuti)
Franco Astuti, sax
Mauro Calligaris, sax
Alberto Falabrino, basso
Paolo Falabrino, batteria
Betty Ilariucci, canto
Ruggero Licata, chitarra
Roberto Logli, pianoforte
Giorgio Robbiano, regia suoni

I membri del Ligurian Sea Jazz Set provengono da diverse aree: la musica classica, la musica sinfonica, la musica acustica, la musica leggera, il jazz, il rhythm and blues, il rock e la pop-music.
Il concerto si svolge in  collaborazione con ENTEL/Mcl – Ente Nazionale per il Tempo Libero del Movimento Cristiano Lavoratori – Delegazione Regionale della Liguria e Delegazione Provinciale di Genova.
Nel corso dell’evento verrà consegnato  l’attestato al merito artistico ENTEL 2011 per la prestigiosa Carriera al Maestro Arnaldo Musenich, violoncellista, con l’omaggio musicale di Giorgio Gnecco, violinista.

Estratto Video

Ne parlerai a tuo figlio…

Anno 2011-2012
Luogo Oratorio San Filippo

brevissimastoriadidio

scheda del libro

Conversazione con P. Mauro De Gioia (Direttore Ufficio per la Cultura dell’Arcidiocesi di Genova) ed Annamaria Panfili (Presidente del Forum Ligure delle Associazioni Familiari).

con presentazione del libro
“Brevissima storia di Dio”
di Giuseppe Antonio Amadeo
(De Ferrari Editore, Genova 2011)

A favore del Centro di Solidarietà di Genova

Parentesi musicali di Christian Pastorino, al pianoforte.
A cura di Oratorium Onlus, De Ferrari Editore, Centro di Solidarietà di Genova

Festa di San Filippo

Anno 2010-2011

Predica Padre Robert dall’Oratorio di Oxford

“Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla”.
Queste parole di san Giovanni ci parlano della vita di san Filippo, perché per tutta la sua vita  fu vicino al Signore, strettamente unito a Lui.Infatti oggi celebriamo la usa festa, uno dei più grandi santi della Riforma cattolica.
Filippo Neri nato a Firenze il 21 luglio 1515 non doveva diventare un grande santo fiorentino, ma un santo della città di Roma, caput mundi.
Roma doveva diventare la sua terra di missione.
Dall’età di vent’anni, quando arrivò  a Roma, vi rimase fino alla morte, avvenuta quando aveva ottanta anni, diventandone l?Apostolo e il testimone della gioia cristiana.

“Rallegratevi nel Signore, sempre. Ve lo ripeto rallegratevi”, come ci ha ricordato san Paolo nella seconda lettura.
L’ Oratorio di san Filippo divenne un elemento essenziale della riforma di Roma in quei giorni.Questo non perché Filippo avesse progettato una riforma, ma perché aveva in cuore la fiamma dell’amore di Dio.
Egli conquistò le persone al Signore attraverso la sua naturale affabilità e capacità di amicizia: il suo metodo pastorale non fu “scientifico”, ma semplice e aperto.
Egli passeggiava per le vie di Roma e incoraggiava chi incontrava dicendo: “Quando incominciamo a fare del bene?”
Li invitava a pregare con lui, ad ascoltare la parola di Dio o semplicemente giocava con loro.
“Sarei disposto a prendere bastonate sulla schiena” disse una volta “purché non facessero più peccati!”
In questo modo fu capace di attirare le persone a Cristo come una calamita e portare molti alla santità, attraverso la confessione e la comunione frequente.
Ci sono molte cose che possiamo dire di san Filippo: potremmo parlare del suo lavoro tra giovani, che continua così bene a Genova fino ad oggi.
Potremmo parlare dell’amore di san Filippo per la teologia e la filosofia.
Potremmo parlare del suo grande contributo alla musica e all’arte (basti pensare al suo rapporto con Palestrina) e anche questa tradizione continua ad essere viva in tanti oratori fino ad oggi.
Potremmo persino parlare del contributo che l’Oratorio ha portato alla vita del chiese locali, perché attraverso la loro stabilità i Padri entrano a far parte della vita diocesana.
Tante cose potrebbero essere dette, ma non abbiamo abbastanza tempo.
Vorrei parlare di due modi, di due modi importanti attraverso cui san Filippo ha contribuito particolarmente alla vita della Chiesa.

Il primo è la preghiera.
“Un uomo che non fa orazione – disse – è come una bestia”. Filippo fu senza dubbio un uomo di profonda preghiera.
Giovanotto, a Gaeta, passava molte ore in preghiera alla Montagna spaccata. A Roma passava intere notti in preghiera nelle catacombe di san Sebastiano e fu lì ancora laico, che alla Pentecoste del millecinquecentoquarantaquattro, ebbe la mistica esperienza, rappresentata nel quadro qui alla mia destra.
Lo Spirito Santo entrò nel suo cuore come un globo di fuoco e venne gettato a terra. Da quel momento il suo cuore venne fisicamente allargato e  così rimase fino al momento della sua morte. Spiritualmente egli doveva continuare a vivere con il fuco dello Spirito Santo e così tutta la sua vita fu una continua preghiera.
Egli si alzava alle quattro del mattino per pregare solo nella sua camera: pregava alla Vallicella nella Loggia e pregava quando era spasso con i giovani, mettendosi in un angolo.
Egli diceva Messa e recitava l’ufficio con gran devozione e quest’amore della preghiera era ciò che più di ogni altra cosa voleva condividere con i suoi discepoli.
La preghiera è il cuore dell’Oratorio, come il suo nome ci ricorda, e  certamente per me insegnare alle persone a pregare è l’aspetto più importante della nostra vocazione oratoriana.
San Filippo voleva che si diventasse in casa propria: anticipando san Francesco di Sales e il Concilio Vaticano II ricordava che la santità è per tutti. E’ un’eresia dire che ci sono delle categorie escluse.
La sua spiritualità era per gente ordinaria, come voi e me, gente che conduce una vita normale.
La preghiera è importante perché ci mette a contatto con il Dio vivente e purifica i nostri cuori e ci permette di guardare alla realtà sub specie aeternitatis, e non solo in una visuale umana.
La preghiera ci da una nuova visione della vita e dell’eternità e questo è lo stile di vita che san Filippo voleva condividere con noi, ciò che più di ogni altra cosa voleva per i suoi discepoli.

Il secondo modo con cui san Filippo portava le persone a Dio è la confessione frequente.
San Filippo è soprattutto il santo del confessionale.
Questo ministero rimane fino ad oggi una parte molto importante dell’apostolato della Congregazione. Dopo la sua ordinazione nel millecinquecentocinquantuno Filippo passava quasi tutta la mattina in confessionale a san Girolamo della Carità. Ha visto questo meraviglioso sacramento come un mezzo attraverso il quale possiamo crescere in grazia.
La confessione frequente ricorda la nostra debolezza di fronte  a Dio e ci porta faccia a faccia con Dio, come persone che dipendono in tutto da Lui.
Totale fiducia in Dio e nella Sua volontà su di noi è il cuore di una vera vita spirituale. Senza fiducia in Dio non possiamo diventare santi. Il sacramento della riconciliazione ci fa comprendere che la grazia di Dio – il suo dono libero e gratuito – è la sola strada della santità.

Ci sono molti santi in cielo, ci sono molte strade per andare in cielo, ma san Filippo è il nostro Padre, perché siamo suoi discepoli. Possiamo a lui applicare nei nostri confronti la frase di san Paolo: Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo.
Ma un padre non è solo un  esempio: è una presenza viva e noi possiamo avere piena fiducia nelle sue preghiere e sperimentare che ha una particolare cura di noi.

Infine, vorrei ringraziare i Padri di Genova per la cordialità con cui hanno accolto questo oratoriano straniero e mi hanno dato lì occasione per celebrare questa festa con voi.
Grazie anche a tutti voi per il vostro amichevole atteggiamento nei miei confronti, che mi ha fatto sperimentare come in san Filippo formiamo davvero una sola famiglia.

Festival Organistico Europeo – Associazione Amici dell’Organo

Anno 2010-2011
Luogo Oratorio San Filippo

venerdì 13 maggio ore 21
Concerto d’organo
Festival Organistico Europeo – Associazione Amici dell’Organo
Davide Merello, organo Serassi 1816

locandina

Davide Merello, si è diplomato in Organo e Composizione organistica ed in Clavicembalo sotto la guida rispettivamente di Emilio Traverso e Barbara Petrucci.
Ha inoltre conseguito il diploma in Organo barocco con Lorenzo Ghielmi presso l’Istituto di Musica Antica dell’Accademia Internazionale della Musica di Milano.
È risultato vincitore del 2° premio (1° non assegnato) al Concours Suisse de l’Orgue 2000 e del 2° premio assoluto nella categoria Clavicembalo al Concorso «Caravita» di Fusignano (RA) 2001.
Ha tenuto concerti – sia come solista che in differenti formazioni con strumentisti e cantanti – in tutta Europa ed in Sud America suonando per alcuni fra i più rinomati enti e festivals.
Davide Merello ha inciso per La Bottega Discantica, Arsis e per la RSI-Radio Svizzera Italiana.

Organo Serassi

L’organo della chiesa di S. Filippo Neri è un pregevole esemplare della scuola organaria lombarda del XIX secolo. Fu costruito nel 1816 da Giuseppe II Serassi, il più importante esponente di una famiglia di artigiani organari fondata nella prima metà del settecento da Giuseppe Serassi “il vecchio” e attiva sino alla fine dell’ottocento. In questo periodo l’organo veniva impiegato prevalentemente nell’esecuzione di trascrizioni di sinfonie d’opera ed arie belcantistiche, nonché di composizioni originali nel medesimo stile. I Serassi operarono per ottenere dallo strumento la massima varietà timbrica ed effetti bandistici, pur mantenendo una solida base di registri tipicamente organistici provenienti dalla tradizione rinascimentale e barocca.
La tastiera è di 50 tasti con ottava corta ed estensione Do1 – Fa5 con divisione Bassi-Soprani al Si2 – Do3. La pedaliera, con estensione Do1 – Sol#2 , è di 17 pedali, cromatica, a leggio con 12 note reali.
I registri sono azionati da manette poste in due colonne a destra della tastiera secondo la seguente disposizione: Cornetto I soprani, Cornetto II soprani, Trombe basse, Trombe soprane, Corno inglese soprani, Viola bassi, Corni di tuba dolce soprani, Flauto traversiere soprani, Flauto in duodecima soprani, Flauto in ottava bassi, Flauto in ottava soprani, Ottavino bassi, Ottavino soprani, Voce umana soprani.
Accessori: Combinazione libera, Tirapieno, Terza mano, Uccelliera, Rollante.
Pedaletti di richiamo: Trombe soprane, Corno inglese soprani, Corni dolci soprani, Ottavino soprani

 

Primavera in Oratorio VII Edizione – Concerto inaugurale musiche di Bach, Franck, Chopin, Ravel

Anno 2010-2011
Luogo Oratorio San Filippo

Concerto inaugurale
musiche di Bach, Franck, Chopin, Ravel
Piero Lo Faro, pianoforte
Curriculum:
 
Dopo il diploma al Conservatorio Paganini di Genova, ottiene la Licenza di Concerto e Virtuosità a Sion (Svizzera) e si perfeziona presso l’École Normale di Parigi e il Mozarteum di Salisburgo.
Ha lunga consuetudine negli anni ’60 con il grande Victor De Sabata a S.Margherita Ligure e con Vlado Perlemuter, il solo pianista che studiò l’intera opera di Ravel sotto la guida dello stesso. Scrive Perlemuter nel 1981: “Ho avuto modo di approfondire con Piero Lo Faro le opere principali e più importanti di Maurice Ravel. È raro incontrare sulla propria strada un pianista altrettanto entusiasta e sensibile a un tempo. Non dubito che tale musicista darà grande gioia a coloro che potranno ascoltarlo”.
Il suo repertorio va dai virginalisti inglesi a Stravinskij. Una sommaria sintesi della sua vita concertistica nazionale e internazionale: concerti monografici dedicati interamente a Liszt, Debussy, Ravel; a Londra i quattro concerti di S. Martin-in-the-Fields e St. John’s, sede della BBC; molteplici concerti per l’Università di Bologna, di Genova, di Londra, in occasione di tre congressi dell’Istituto Filosofico di Napoli, presso il Teatro Filarmonico di Milano; per la Dante Alighieri concerti a Edinburgo, Ginevra e Parigi, anche presso l’Ambasciata d’Italia; concerti per la RAI, la BBC, la Suisse Romande, la Radio di Stato Tedesca.
Particolarmente versato per le musiche impressionistiche e moderne, ha avuto attestazioni da diversi musicisti: Guido Agosti, Roger Auber – Direttore della Radiotelevisione Svizzera – Vincenzo Davico, Louis Hiltbrandt, Tullio Maccoggi e Jean Micault, oltre al grande De Sabata. Relazioni con illustri scrittori, quali Vincenzo Giacchetti, Salvator Gotta, Jean Guitton, Vittorio G. Rossi.
Ha inciso per Mondo Musica Verlag Gmbh di Monaco le opere pianistiche più importanti di Ravel e il celebre concerto per la mano sinistra con l’Orchestra di Stato Ceca diretta da Aldo Ceccato.
“P. Lo Faro est un pianiste né”- Denise Bidal, allieva di Cortot e giurata nei più importanti concorsi. “Interprète élu de Ravel, dont peut-etre il a découvert le secret auprés de son Maitre le légendaire chef d’orchestre De Sabata” – J. Micault, Le Guide Musical, 16/6/72. “Ravel di cui Lo Faro è fra i maggiori, autorevoli intrepreti…” – Il Secolo XIX, 15/4/88. “Skillful use of Modern Music… Crystal texture of Ravel’s Miroirs shone brightly in Oiseaux Triste. Mr. Lo Faro captured the sadness of spirit and the sprawling Une barque sur l’ocean was given a coherent and structural sense. Alborada was radiant and vivid…” – The Times, 6/7/81.
Nella loro proprietà a Santa Margherita Ligure, dove vivevano il nonno, Direttore d’Orchestra, e i due zii musicisti, i Lo Faro da tempo ospitano concerti di Musica da Camera, in una sala prospiciente il mare e il verde. Ospite principale da molti anni, con 37 concerti, il Circolo “Amici di Santa Margherita Ligure e del Tigullio”, di cui Piero Lo Faro è Presidente Onorario.

Quaresima in Oratorio Terzo appuntamento

Anno 2010-2011
Luogo Oratorio San Filippo

Locandina

L’Oratorio di san Filippo Neri in Quaresima concentra la sua attività su iniziative di esplicita formazione religiosa, organizzando conferenze di catechesi per adulti.

Audio Completo Catechesi:

Dio ricco in misericordia, nel magistero di Giovanni Paolo II” è il tema scelto per quest’anno: ci si vuole così preparare, ovviamente, alla celebrazione del mistero pasquale, riconoscendo il capolavoro della misericordia del Padre nella passione, morte e risurrezione del suo Figlio Gesù, che distrugge il peccato e ci dona la pienezza della sua grazia.

Le nostre catechesi vogliono però essere anche una preparazione alla beatificazione di Giovanni Paolo II, che avverrà il prossimo 1 maggio, festa della Divina Misericordia.

E  riflettere sulla misericordia è esigenza di estrema attualità nel nostro mondo, che da un lato sembra negarne la necessità rifiutando il concetto stesso di peccato, e dall’altro ne nega la possibilità stessa, laddove la sete di giustizia si trasforma in un giustizialismo che trascina all’odio ideologico e alla vendetta.

Gli incontri saranno tenuti da p. Mauro De Gioia d.O.  e sono  aperti a tutti gli interessati: si svolgeranno presso l’Oratorio di san Filippo in via Lomellini alle 16.45 sabato 12 e 26 marzo, e sabato 2 aprile.

La  conclusione avverrà domenica 10 aprile con una giornata di ritiro: gli orari e le modalità di questa giornata saranno specificate durante le catechesi del sabato

Quaresima in Oratorio Secondo Appuntamento

Anno 2010-2011
Luogo Oratorio San Filippo

Locandina

L’Oratorio di san Filippo Neri in Quaresima concentra la sua attività su iniziative di esplicita formazione religiosa, organizzando conferenze di catechesi per adulti. 

Audio Completo Catechesi:

Dio ricco in misericordia, nel magistero di Giovanni Paolo II” è il tema scelto per quest’anno: ci si vuole così preparare, ovviamente, alla celebrazione del mistero pasquale, riconoscendo il capolavoro della misericordia del Padre nella passione, morte e risurrezione del suo Figlio Gesù, che distrugge il peccato e ci dona la pienezza della sua grazia.

Le nostre catechesi vogliono però essere anche una preparazione alla beatificazione di Giovanni Paolo II, che avverrà il prossimo 1 maggio, festa della Divina Misericordia.

E  riflettere sulla misericordia è esigenza di estrema attualità nel nostro mondo, che da un lato sembra negarne la necessità rifiutando il concetto stesso di peccato, e dall’altro ne nega la possibilità stessa, laddove la sete di giustizia si trasforma in un giustizialismo che trascina all’odio ideologico e alla vendetta.

Gli incontri saranno tenuti da p. Mauro De Gioia d.O.  e sono  aperti a tutti gli interessati: si svolgeranno presso l’Oratorio di san Filippo in via Lomellini alle 16.45 sabato 12 e 26 marzo, e sabato 2 aprile.

La  conclusione avverrà domenica 10 aprile con una giornata di ritiro: gli orari e le modalità di questa giornata saranno specificate durante le catechesi del sabato